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Keywords su WordPress: a cosa servono e come inserirle?

Tempo lettura: 5 minuti | Pubblicato il 17 Giugno 2021 | Aggiornato il 7 Settembre 2023 da Michele Sabatini
Archiviato in:Guide Base

Partiamo dalle basi, il concetto di “Keyword su WordPress” è leggermente sbagliato, perché per inserire un Keyword su WordPress non c’è bisogno di fare grandissime cose, se non creare nuovi contenuti come pagine o articoli.

Ma partiamo dall’inizio:

Le Keyword sono parte integrante di una strategia SEO e sono le ricerche che gli utenti o potenziali clienti effettuano sui motori di ricerca.

Esistono diverse tipologie di parole chiave, ho approfondito il discorso nell’articolo dedicato alla keyword research.

Contenuti mostra
1 Inserire le Keyword su WordPress nel Title e Description
2 Il Meta Tag Keyword
3 Un Plug in che può esserti utile
4 Come impostare le keyword su WordPress

Inserire le Keyword su WordPress nel Title e Description

Nella guida di oggi vedremo come inserire le Keyword su WordPress, sia nel Meta Title che nella Meta Description.

Ti sarà capitato di creare un contenuto per il tuo blog e pensare: “vorrei far comparire il mio articolo per questa parola chiave”.

Bhè, devi sapere che è assolutamente possibile, basta sapere dove inserire le giuste keyword e come farlo.

Ma come inserire le Keyword su WordPress e a cosa servono?

Vediamolo insieme.

Il Meta Tag Keyword

Sfatiamo subito una leggenda: il meta tag Keyword è perfettamente inutile. Sì, inutile. Perché ormai già nel lontano 2009 Google non dà praticamente importanza a questo meta tag. Non di rado, purtroppo, ancora oggi è facile trovare presunti esperti che parlano di questo meta tag. Ma è come parlare di aria fritta.

Certo, pre-2009 questo meta tag era uno dei più importanti. Proprio per questo, però, è stato abusato. Subito dopo gli anni 2000, infatti, non di rado si vedevano siti imbottivi di keyword – ovviamente quelle sulle quali si voleva puntare – all’interno di questo Meta Tag.

E, anche per questo, molti portali che non avevano nulla di SEO venivano posizionati nelle prime posizioni. Una pratica che fortunatamente da oltre 10 anni non è più utile.

Insomma, possiamo dire che questo è il classico errore di coloro che sono ancorati ancora a 10-15 anni fa e non si sono aggiornati. Mentre gli altri corrono, loro stanno fermi.

Un Plug in che può esserti utile

C’è chi lo chiama ‘il plug in dei plug in’. Se non è quello più scaricato, poco ci manca. Stiamo parlando del plug in Yoast SEO . Praticamente, quello che si scarica per primo una volta che si è realizzato un sito su WordPress.

Con SEO Yoast, infatti, hai diverse indicazioni molto utili al riguardo. Non solo, infatti, potrai scrivere i Title e i Meta Description senza conoscere praticamente nulla di HTML (c’è, infatti, un piccolo riquadro dove devi inserire, appunto, questi due meta tag) ma hai anche utili indicazioni su quanto deve essere lungo l’articolo, i paragrafi all’interno di esso e quante volte deve essere menzionata la keyword.

Ovviamente, SEO Yoast è un facilitatore del lavoro, ma non ti cullare sugli allori, perché non fa miracoli. Può essere preso come punto di riferimento e come dati indicativi che possono, almeno, darti un’idea al riguardo.

Insomma, avere un piccolo aiuto non fa male. Fermo restando che, comunque, dovrai sempre e comunque studiare e aggiornarti. Perché la SEO non si ferma mai. 

NON ti affidare ai semafori di Yoast, molto spesso possono dare delle false indicazioni. Possiamo dire che sono i semafori più famosi, ma anche con una fama non proprio ottima tra i SEO Senior. 

Devi cercare di rendere il tuo articolo SEO-friendly e per farlo non dovrai piacere ad un plugin, ma ai tuoi lettori e, di conseguenza, anche Google gradirà.  

Una valida alternativa a Yoast SEO è sicuramente RankMath.

Sappiamo che per essere ottimizzato, un portale deve essere: bello, veloce (grazie ad un buon hosting WordPress e ad hosting come quello di CloudWays) ed un ottimo livello SEO.

Come impostare le keyword su WordPress

Impostare le keyword su WordPress è relativamente semplice. Nel senso che è importante abbinare la fluidità di scrittura – quindi l’esperienza utente – al fatto che Google apprezzi un certo modo di scrivere.

Partiamo dal primo punto: “Quanto deve essere lungo un articolo?”. Questa è la classica domanda che ci si fa spesso e non c’è una vera e propria risposta precisa. Quante parole pensi che siano necessarie affinché un articolo venga scritto bene? Trecento, cinquecento, mille? Ecco, allora quella deve essere la lunghezza. Senza se e senza ma.

È troppo breve? Vuol dire che hai mancato qualche informazione. Aggiungila.

Altro punto: la quantità di volte che la keyword deve esserci in un articolo. C’è chi dice 1 volta ogni 100 parole, chi 2, chi 3. Perfino Yoast dà dei suggerimenti. In realtà, però, se vai a vedere su Google ci sono articoli posizionati anche semplicemente menzionando la parola chiave soltanto una volta in mille parole. Non è questo quello che conta, ma è ben altro.

Non dimenticare, inoltre, che la keyword va inserita sia nel Title che nella Meta Description per ‘rafforzare’ il concetto.

Non è, ovviamente, un lavoro semplice. E proprio per questo hai necessariamente bisogno di professionisti. 

Attenzione al Keyword Stuffing, non pensare di ripetere tante volte all’interno del tuo articolo la parola chiave di tuo interesse. Google è diventato molto sveglio e sa riconoscere un contenuto di qualità, pur non forzando la cosa.

Altre posizioni dove puoi inserire le keyword all’interno del tuo contenuto:

ElementoDescrizione
TitoloAssicurati che la parola chiave principale sia presente nel titolo dell’articolo o della pagina. Questo è uno dei fattori più importanti per il posizionamento nei motori di ricerca.
ContenutoScrivi un contenuto di alta qualità e naturale che includa le parole chiave in modo appropriato. Non riempire il testo con parole chiave in modo forzato; usa le parole chiave in modo organico.
TagAssegna tag pertinenti all’articolo o alla pagina, utilizzando anche le parole chiave se appropriate.
Meta DescriptionUtilizza la parola chiave principale nella meta description, che è il breve estratto di testo che appare nei risultati di ricerca.
Nomi delle immaginiSe includi immagini nel tuo contenuto, assicurati che i nomi dei file delle immagini contengano parole chiave pertinenti.
IntestazioniUtilizza le tag di intestazione (H1, H2, H3, ecc.) per suddividere il tuo contenuto e includere parole chiave nelle intestazioni se possibile.
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Info Michele Sabatini

Da sempre appassionato di informatica, ho deciso di dedicare tutto il mio tempo allo studio della SEO e del Web Marketing in generale. Da anni infatti mi occupo di posizionare siti web sui motori di ricerca, con ottimi risultati. Facebook, Instagram,
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Chi è Michele Sabatini?

Da sempre appassionato di informatica, ho deciso di dedicare tutto il mio tempo allo studio della SEO e del Web Marketing in generale. Da anni infatti mi occupo di posizionare siti web sui motori di ricerca, con ottimi risultati. Facebook, Instagram,
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