I link fanno la differenza. Internet si basa sui link, gli algoritmi dei motori di ricerca si basano sui link. In questo articolo parleremo dei link interni e della loro importanza per l’ottimizzazione SEO di un sito On-Page.
Molto spesso, con il passare del tempo, si pensa che la continua evoluzione dei motori di ricerca e dei loro algoritmi riescano a cambiare radicalmente il concetto di SEO. Quello che posso assicurare, invece, è che operare mediante le basi della SEO, quelle che sono e saranno sempre le cose che funzionano realmente.
Partiamo dalle basi:
Un link interno (o esterno) è sempre formato dal TAG A con diversi attributi tra cui href=”” che dovrà contenere l’URL di destinazione ed è fondamentale.
Gli attributi più importanti sono i seguenti:
Un buon link interno dovrà essere così strutturato:
<a href="https://miosito.it/pagina-da-linkare" title="Pagina da Linkare + Keyword">Prenota una Consulenza SEO</a>
Facciamo un pratico esempio con un link verso una pagina interna del mio sito web:
<a href="https://michelesabatini.it/consulenza-seo" title="Consulenza SEO" alt="Prenota una Consulenza SEO">Prenota una Consulenza SEO</a>
Come linkare al meglio una pagina interna? Quali sono le caratteristiche che deve rispettare un buon link per passare il giusto PageRank o LinkJuice?
Prima di risponde a queste domande, vorrei specificare il perché e quali sono gli obiettivi di una link building interna ben gestita:
Il PageRank, invetato dal fondatore di Google Larry Page, è un algoritmo in grado di assegnare un punteggio ad ogni pagina del sito web per attestarne la popolarità su internet.
Il punteggio va da 0 a 10 e dipende da molteplici fattori. Ogni singola pagina, come anticipato poco fa, ha un suo punteggio e questo punteggio e trasferibile, in parte, agli altri contenuti del sito web.
Il passaggio di Juice è un fondamentale da considerare quando parliamo di link building intera, poiché tramite i link interni è possibile segnalare e dare più valore ad una pagina rispetto ad un’altra.
Ricorda che saranno i link interni indicheranno al motore di ricerca quale strada seguire, come muoversi all’interno del sito e quali pagine analizzare prima o dopo.
Nel tempo, Google ha affinato sempre di più i suoi algoritmi inserendo altri fattori per valutare la forza di un link, interno o esterno che sia:
Perchè nel 90% dei casi le pagine all’interno di un menu sono quelle che ottengono un posizionamento migliore? Perchè ricevono link da ogni pagina e perché sono messe in risalto dal webmaster o dal gestore del sito.
Questo ovviamente è così per piccoli siti web o portali non editoriali. Se parliamo di siti con articoli pillar, non linkati nel menu ma fortemente linkati da pagine interne, allora saranno quelli ad avere un trust maggiore per Google.
Avere una pagina nel menu significa passare un alto PageRank al contenuto.
Forse non lo sai, ma esistono due tipologie di link interni e devo dire che, in alcuni casi, fanno la differenza. Stiamo parlando di Link Navigazionali e Link Contestuali.
Una tipologia di link che troviamo molto spesso in una parte precisa del sito web, come nella sidebar o nel footer.
Questi link servono principalmente all’utente per raggiungere le parti più importanti del sito web. Molto spesso è possibile sfruttare questi “spazi” per inserire dei link strategici per il motore di ricerca, come la Sitemap.xml nel footer.
Il classico link che troviamo all’interno di un contenuto web. Molto spesso collega diverse pagine del sito, ma non si ripete quasi mai. Questo perché questa tipologia di link viene sfruttato dal webmaster per aiutare l’utente ad approfondire un determinato contenuto.
Vediamo ora come si comportava il PageRank con un link interno con attributo rel NoFollow, quindi una pagina che sta linkando un’altra pagina dello stesso sito web.
Come è possibile notare dall’immagine, un link nofollow interno non passa alcun valore alla pagina, dando molto più risalto alle altre pagine linkate all’interno dello stesso contenuto.
Questo è quello che succedeva fino a qualche anno fa, ora invece Google ha dichiarato di considerare a sua discrezione i nofollow. Non seguirà sempre le nostre indicazioni, ma starà a lui scegliere come comportarsi.
Per i link, soprattutto per quelli esterni, sono stati introdotti i nuovi attributi UGC, Sponsored ed il nuovo Nofollow. Con il loro arrivo, Google ha cercato di scardinare ogni tipo di strategia di Link Building.
Ci riuscirà? Non penso proprio 😉
La risposta è No (in teoria). Non serve più fare PageRank Sculpting, ma è comunque possibile ragionare più o meno allo stesso modo per spingere al massimo i contenuti più importanti del nostro portale.
In pratica, il PageRank Sculpting era un metodo semplice per veicolare quanto più Juice possibile a specifiche pagine, tramite l’aiuto del NoFollow.
Ad oggi Google dichiara che questa tecnica non è più efficace ed anche se un link ha il rel=”nofollow”, Google fa “scorrere” sempre del PageRank verso la pagina linkata.
Personalmente ho effettuato dei test e devo dire che, o per fortuna o per altro, la strategia dello sculpting ha avuto ancora degli effetti positivi su un mio portale.
La Crawl Depth indica la profondità alla quale il crawler dei motori di ricerca riesce ad arrivare. Come sono disposti i link all’interno del tuo sito web? Dopo quanti click vengono raggiunti i contenuti?
Ricorda che il numero perfetto è 3.
Prendiamo come esempio il grafico estrapolato da un’analisi effettuata con ScreaminFrog, uno strumento fondamentale per un consulente SEO o per chiunque voglia analizzare un sito web in profondità.
Puoi notare come tutte le pagine del sito web siano raggiungibili dal crawler entro i 3 click. Certo, parliamo di un piccolo portale e la situazione potrebbe cambiare molto per portali di medio/grandi dimensioni.
Fai molta attenzione a linkare i tuoi contenuti nel modo giusto, così da permettere agli utenti di informarsi in pochissimi click e ne trarrai vantaggi anche per quanto riguarda il posizionamento.
Fare un check per rilevare i link interni non più funzionanti al vostro sito è importante per non disperdere PageRank.
Perchè avere dei link rotti o Broken Link non è una cosa positiva per il tuo sito web? I Crawler ragionano molto spesso come un utente, pensa quanto potrebbe essere fastidioso cliccare un link all’interno di un contenuto che stai leggendo e raggiungere una pagina di errore 404.
Lo stesso vale per il bot che andrà a scansionare il tuo sito web.
Quando si parla di SEO, si parla di perfezione. Ogni singolo aspetto deve funzionare correttamente, ogni TAG HTML deve essere al posto giusto per poter funzionare al meglio.
Torniamo ai link interni.
Normalmente un link interno non funziona per due motivi:
Un altro motivo fondamentale per risolvere il problema dei link rotti è quelli di perdere il LinkJuice fornito da eventuali backlink che puntano alle pagine in errore.
Se utilizzi il CMS WordPress è possibile rilevare i link rotti in diversi modi, tra questi il più utilizzato è sicuramente utilizzare Broken Link Checker.
Questo plugin svolge principalmente una funzione, scansiona il tuo sito web alla ricerca di link rotti all’interno delle tue pagine, post o qualsiasi altro contenuto.
Per aggiustare, invece, il link interni in 404 consiglio ai meno esperti di installare il plugin Redirection molto utile sia per gestire eventuali redirect 301 a mano, sia per gestirli in completa autonomia.
Se, invece, sai cos’è e dove trovare il file .htaccess puoi eseguire questa operazione a mano, andando ad indicare al browser il cambio di pagina mediante un’istruzione 301.
La sintassi di un redirect 301 è:
Redirect 301 /vecchia-url-in-404 https://nuovsito.it/nuova-pagina/
Fai molta attenzione nello scrivere istruzione nell’.htaccess, potresti compromettere tutto il sito. Assicurati sempre che funzioni tutto correttamente, cartelle e sottocartelle incluse.
Se non stai utilizzando WordPress come CMS puoi comunque fare un’analisi approfondita tramite Screaming Frog.
Per farlo basterà inserire nella barra di ricerca il sito da analizzare, attendere che il tool finisca di fare il crawling del sito. Successivamente dovrai recarti nella tab “Response Code” e cercare tutti gli errori 4XX.
A quel punto, dovrai iniziare a gestire tutti i redirect relativi alle tue pagine interne ed eliminare o sostituire i link rotti in uscita, così da non perdere juice (come abbiamo visto prima).
Altro metodo per trovare link interni rotti è quello di utilizzare la Search Console di Google, totalmente gratuita. Ho già parlato della Search Console in modo estremamente approfondito, ti consiglio di leggere l’articolo.
In breve: Search Console è uno strumento estremamente utile per gli Webmaster, in grado di comunicare in modo estremamente chiaro gli errori di ottimizzazione o indicizzazione all’interno del sito.
Spesso molto sottovalutato, ma se ben utilizzato riesce a dare grandi soddisfazioni.
Per fare un check delle pagine in 404, con eventuali link interni, è necessario recarsi nella sezione copertura.
Se presenti, eventuali errori saranno segnalati nel box “Dettagli”, che trovi in fondo alla pagina.
Ti ricordo che una volta corretti gli errori tramite redirect, dovrai tornare in questa sezione della Search Console ed iniziare un processo di verifica da parte di Google. In questo modo, velocizzerai di molto la risoluzione del problema dei 404.
Michele, ho trovato un plugin in grado di fare un redirect 301 di tutti i 404 in home, mi conviene utilizzarlo?
Personalmente sfrutto queste ottimizzazioni dei 404 con molta attenzione e solo in determinati casi.
Nella maggior parte delle situazioni consiglio sempre di effettuare dei Redirect 301 a pagine quanto più vicino possibile alla pagina che non esiste più. Questo per due motivi principalmente: abbassare il Bounce Rate, in quanto l’utente andrà a visionare un contenuto molto simile a quello che stava cercando e, secondo motivo ma non per questo meno importante, perché non andrò a perdere il juice di quella pagina, sia che provenga da link interni sia da backlink.
Fai molta attenzione a non esagerare. Spesso, quando una strategia SEO funziona, si tende a sfruttarla troppo, ottenendo quindi il risultato opposto da quello sperato.
Non abusare dei link interni, tieni sempre a mente le seguenti regole:
Un altro esempio che spiega al meglio l’efficacia dei link interni è quello di un recupero di traffico dopo una forte perdita di posizionamento post aggiornamento.
Il sito in questione è uno dei miei portali relativo al settore salute/benessere.
L’obiettivo era solo uno, quello di recuperare il traffico perso dopo una penalizzazione post aggiornamento.
Da quando mi occupo di SEO ho eseguito molti test, alcuni andati a buon fine, altri invece non hanno prodotto molti risultati.
In questo caso ho deciso di lavorare sull’internal linking andando quindi a sfruttare il principio di passaggio di PageRank alle varie pagine del sito.
Questo è il risultato:
Cosa ho fatto? Semplicemente ho preso la sitemap.xml ed un foglio di calcolo Drive.
Ah, utilizzo quasi esclusivamente Drive per gestire i miei file, in quanto è comodo, semplice da utilizzare e sempre disponibile.
Tornando a noi, ho incollato tutte le pagine all’interno del foglio di calcolo ed ho analizzato ogni singola pagina, segnando vicino all’url della pagina quali pagine avrei dovuto linkare, facendo estrema attenzione a linkare nel migliore dei modi le pagine per le quali avrei voluto recuperare traffico.
Nella seconda colonna, invece, ho inserito quelle che sono le parole chiave rilevati per ogni articolo da spingere. In questo modo, avevo la situazione dei link interni sotto controllo.
Se non fosse possibile linkare un articolo da un altro, perché non è presente la giusta frase?
Aggiorna.
Aggiorna gli articoli, inserisci dei nuovi paragrafi e inserisci nuovi link interni.
In questo modo tutti i tuoi contenuti avranno dei benefici.
Abbiamo già parlato di questa tipologia di link qualche paragrafo più in alto, ma vorrei soffermarmi ancora sui link all’interno del menu.
Questi sono dei collegamenti ipertestuali che si ripetono in tutte le pagine e vengono inseriti all’interno del menu poiché stanno linkando (teoricamente) i contenuti più importanti del sito web.
Ti sembra un vantaggio da poco?
Per questo è importantissimo andare ad ottimizzare tutta la struttura della navigazione, così da permettere al crawler di raggiungere ogni punto del portale, soprattutto i contenuti più importanti.
Al prossimo articolo,
Michele.
Da sempre appassionato di informatica, ho deciso di dedicare tutto il mio tempo allo studio della SEO e del Web Marketing in generale. Da anni infatti mi occupo di posizionare siti web sui motori di ricerca, con ottimi risultati.